La Fondazione Turati di Pistoia è autorizzata dalla Regione Toscana alla diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSAp). Il servizio è erogato in forma privata, le relazioni rilasciate hanno la stessa validità di quelle rilasciate dal Servizio Sanitario Nazionale. Referente del servizio è il dottor Giovanni Squitieri.
Presso il Centro di Riabilitazione della Fondazione Turati è operativo il Centro per la Diagnosi del Disturbi Specifici dell’Apprendimento, autorizzato dalla Regione Toscana. Il Centro, le cui relazioni hanno la medesima validità di quelle rilasciate dal Servizio Sanitario Nazionale, si occupa di diagnosi della dislessia, diagnosi della disgrafia, diagnosi della disortografia e diagnosi della discalculia.
In questa pagina cerchiamo di offrire maggiori informazioni a quelle famiglie che si trovano a dover valutare il livello di apprendimento dei propri figli in età scolare.
Che cosa sono i Disturbi Specifici degli Apprendimenti (DSA)
Che cosa è il DSA?
DSA è l’acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (più correttamente DSAp).
Lettura, scrittura e calcolo sono gli strumenti necessari per apprendere.
Queste si sviluppano come degli automatismi (ovvero quelle cose che
possiamo fare in modo automatico, senza richiedere molte risorse
attentive) allo stesso modo di guidare l’auto o camminare.
Il disturbo evolutivo specifico dell’apprendimento (DSA o meglio DSAp) è una significativa difficoltà (nella velocità e/o nella correttezza) di lettura e/o scrittura e/o calcolo che pertanto non raggiungono un sufficiente livello di automatizzazione.
Per questo richiedono molto controllo, tanta energia cognitiva e uno
sforzo talvolta elevato che porta a stanchezza e scarsa motivazione.
Queste difficoltà si riscontrano solitamente già nelle prime fasi della scuola primaria e non sono causate da ritardo mentale, deficit sensoriale o trauma cerebrale.
In base alle abilità coinvolte si distinguono in:
- Dislessia: disturbo della lettura;
- Disortografia: disturbo specifico della compitazione;
- Discalculia: disturbo specifico delle abilità di calcolo e aritmetiche;
- Disgrafia: disturbo specifico delle abilità grafiche in scrittura;
- Disturbi misti: disturbo che coinvolge più competenze.
Questi disturbi possono essere presenti singolarmente o più spesso in quadri misti, permangono nell’arco della vita e si manifestano con differenze talvolta marcate tra individui.
Recenti studi stimano che tra gli studenti italiani vi sia una percentuale di circa il 2.5-3.5% di individui con DSA.
L’evoluzione del disturbo è, inoltre, influenzata dalla precocità della diagnosi e presa in carico.
Gli studenti con difficoltà di apprendimento sono
maggiormente a rischio di sperimentare storie di insuccesso nella scuola
dell’obbligo che spesso finiscono per compromettere non solo la
carriera scolastica (abbandono degli studi), ma anche lo sviluppo della
personalità (ansia, ritiro, depressione e bassa autostima) e
l’adattamento sociale.
Quali sono i sintomi del DSA
I sintomi del DSA
I DSA mostrano differenze nei sintomi e nella loro entità. Possiamo, tuttavia, trovare alcune caratteristiche che li accomunano e ricorrono più spesso tra gli studenti.
Problemi di lettura
In generale ed in modo diverso a seconda della classe frequentata le
più frequenti criticità presenti (già dalla fine della classe prima
della scuola primaria) sono:
– difficoltà a leggere in modo fluido le prime sillabe e dopo le parole, le frasi ed i brani.
– imprecisioni o impedimenti nella fusione tra sillabe
– buona lettura, ma con difficoltà di comprensione di quanto letto
– errori di tipo percettivo come scambio di lettere simili graficamente (b/d o p/q), anticipazione del finale delle parole in modo non corretto, salti di riga nell’andare a capo,
Problemi di scrittura
Grafia: succede che i bambini non riescano a scrivere in modo fluido in corsivo, nemmeno lentamente e che le produzioni mostrino una forma non adeguata e quindi una difficile leggibilità.
È anche frequente che la scrittura sia corretta e leggibile, ma con tempi esecutivi molto al di sopra dei livelli previsti.
In entrambi i casi sono spesso segnalati dolore alle mani ed ai polsi.
Ortografia: viene commesso in modo stabile un numero di errori significativo che indica proprio una mancata automatizzazione del controllo ortografico. Pertanto si rilevano imprecisioni di raddoppiamenti, accentazione, fusioni e separazioni illegali.
Problemi di calcolo e geometria
Anche in questo caso si possono individuare alcuni campanellini d’allarme già dalla fine della classe prima.
Per esempio non si stabilizza il dato che le dita in una mano sono 5 e vengono ricontate ogni volta che vi sia bisogno per fare un calcolo.
Successivamente sono presenti difficoltà nella memorizzazione delle tabelline,
dei numeri “amici del 10” e quindi delle strategie mentali di calcolo o
ancora nel valore posizionale delle cifre e nella scrittura di numeri
(sintassi numerica).
Frequenti difficoltà con divisioni e moltiplicazioni.
Problemi di atteggiamenti
Il bambino, entro gli anni della scuola elementare e in proporzione alla sua età, fatica ad acquisire autonomia nel ricordare gli impegni scolastici, fatica a tenere aggiornato il diario, fatica a tenere in ordine il materiale scolastico e riporta spesso dimenticanze. In classe sembra distrarsi facilmente,
oppure appare molto stanco ed “evita” alcune situazioni di
apprendimento, come la lettura ad alta voce, l’esposizione alla classe
di lavori individuali o di gruppo, le gare in cui bisogna mostrare una
certa destrezza cognitiva. Non solo, a volte questi bambini sembrano svogliati e disfattisti, ma spesso si tratta di un atteggiamento dovuto al senso di inadeguatezza di fronte alla richiesta scolastica
ed al confronto con i compagni. Questi atteggiamenti, uniti ad un
oggettivo riscontro di difficoltà scolastiche che non migliorano
nonostante gli sforzi del bambino e gli accorgimenti didattici
dell’insegnante, possono essere considerati ulteriori indicazioni per un
DSA.
Problemi di comportamento
Talvolta, si rilevano anche criticità comportamentali causate dal livello di disagio e frustrazione che gli studenti provano in classe.
Può infatti capitare che i bambini non riescano a rispettare le regole,
nonostante i richiami e gli interventi di insegnanti e genitori e
nonostante questo possa condurli a continue brutte figure, espulsioni
dalla classe, addirittura sospensioni.
Quali sono le cause dei DSA
Le cause dei Disturbi Specifici degli Apprendimenti
La causa dei DSAp è di tipo neurobiologico. Più precisamente oggi si parla di neurodiversità che sta ad indicare un funzionamento cerebrale con diverse caratteristiche e predisposizioni ad apprendere.
I più frequenti fattori di rischio sono: ereditarietà (trasmissione dal genitore al figlio) e precedenti difficoltà nello sviluppo del linguaggio. Ciò non vuol dire che questi causano certamente il DSA, ma ne aumentano le probabilità di verificarsi.
Come avviene la Diagnosi dei DSAp?
Diagnosi dei DSAp
La diagnosi dei DSAp avviene secondo il seguente protocollo:
a) Visita specialistica con raccolta anamnestica tramite colloquio con gentori, studente ed eventualmente docenti;
b) Valutazione clinica multidisciplinare
– valutazione intellettiva cognitiva (che per definizione deve essere in norma);
– valutazione abilità di lettura e scrittura;
– valutazione abilità logico-matematiche ed eventualmente delle funzioni cognitive non verbali;
– valutazione logopedica delle competenze linguistiche;
– valutazione psicopatologica e neurologica;
– osservazione e colloquio clinico con lo studente.
c) altre: in relazione alle difficoltà emerse dall’osservazione clinica del bambino potranno essere previsti altri esami di approfondimento clinico, esami strumentali, visite specialistiche;
d) discussione del caso in équipe e redazione della certificazione;
e) colloquio con i genitori e consegna della certificazione.
Per motivi legati alla tutela della privacy sono
allegati alla relazione clinica e consegnati alla famiglia (ma da non
divulgare alla scuola poiché contenenti dati sensibili):
- Strumenti usati per la diagnosi
- Prescrizione di eventuale controllo clinico
- Cenni anamnestici (con particolare riferimento ai dati anamnestici
di rilievo nell’ambito dei DSAp e ai possibili fattori di rischio),
precedenti diagnosi cliniche, precedenti trattamenti effettuati,
familiarità per disturbi neuropsichiatrici e neuropsicologici. - Griglia di riassunto dei dati rilevati (Appendice A.3).
In accordo con quanto riportato nelle Linee Guida, i periodi in cui si può effettuare le diagnosi sono:
– dalla fine della seconda elementare in poi per Dislessia, Disgrafia e Disortografia;
– dalla fine della terza elementare in poi per la Discalculia.
Il completamento dell’iter diagnostico deve avvenire, di norma, non oltre il 31 marzo
per gli alunni che frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo
scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato.
Fa eccezione la prima certificazione diagnostica, che è prodotta
al momento della sua formulazione, indipendentemente dal periodo
dell’anno in cui ciò avviene.
Riferimenti normativi sui DSAp
DSAp – Riferimento normativi
Dal 2010 l’iter diagnostico e di presa in carico dei bambini con DSAp
è regolamentato dalla Legge 8 ottobre 2010, n. 170: “Nuove norme in
materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.” –
(G.U. n. 244 del 18 Ottobre 2010) – e relativi decreti attuativi.
Inoltre, in data 17 dicembre 2012 la Regione Toscana si è espressa con
la delibera N. 1159 stabilendo che le certificazioni diagnostiche dei
DSA possono essere rilasciate dalle strutture pubbliche cui si
aggiungono anche le strutture sanitarie private e i centri ambulatoriali
di riabilitazione funzionale, accreditati ai sensi della L.R. 51/09 e
al cui interno operano un Neuropsichiatra infantile, uno Psicologo e un
Logopedista, in possesso di titoli e comprovata esperienza clinica
nell’ambito della diagnosi dei DSA.
Alcuni riferimenti:
- Accordo Stato-Regioni 25 luglio 2012 su “Indicazioni per la diagnosi
e la certificazione diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento
(DSA)”. - Accordo Stato-Regioni 24 gennaio 2014 su Linee guida per la
predisposizione dei protocolli regionali per le attività di
individuazione precoce dei casi sospetti di DSA in ambito scolastico. - D.M. del 27 Dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con
bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”. - Circolare Ministeriale n.8 del 06/03/2013 con le Indicazioni
Operative della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica”. - Decreto Interministeriale Profumo Balduzzi del 17 Aprile 2013 (prot.
0000297) per l’emanazione delle Linee guida per la predisposizione di
protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi
sospetti di DSA. - Gazzettino Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010. Legge 8 ottobre
2010, n. 170: “Nuove norme in materia di disturbi specifici
dell’apprendimento in ambito scolastico”. - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca –
Dipartimento per l’Istruzione. Decreto Ministeriale 5669, 12 luglio
2011. Linee Guida per il Diritto alla Studio degli alunni e degli
studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento. - Nota 2563 del 22 novembre 2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti”.
- Nota 4233 del 19 febbraio 2014 “Trasmissione delle linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri”.
- Regione Toscana. Delibera N. 1159 del 17/12/2012. Allegati A e B
Il servizio di certificazione della Fondazione Turati
Il servizio di diagnosi dei Disturbi Specifici degli Apprendimenti della Fondazione Turati
Il servizio nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Turati e i professionisti dell’Associazione Studiamente di Pistoia.
Gli specialisti di comprovata esperienza operano nella struttura attenendosi alle Linee Guida della Regione Toscana (2011) per la diagnosi e gestione dei Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento.
Le figure coinvolte sono:
Dott. Giovanni Squitieri (referente del servizio) – Psicologo Specialista Psicoterapeuta in Neuropsicologia dell’età evolutiva.
Dott.ssa Chiara Lomi – Logopedista
Dott.ssa Chiara Menicalli – Neuropsichiatra Infantile
Inoltre, vengono attivati altri professionisti sanitari
(psicomotricista, ortottista, oculista, otorino…) qualora si presenti
la necessità di integrazioni ed approfondimenti clinici ulteriori, utili
all’inquadramento diagnostico e funzionale.
Verrà garantita la priorità ai bambini che frequentano la scuola primaria.
È presente una diversificazione nella valutazione tra:
- pacchetto A (valutazione completa per coloro che non hanno mai svolto una valutazione degli apprendimenti)
- pacchetto B (valutazione di controllo o approfondimenti per coloro che hanno già ricevuto una diagnosi precedentemente, anche esterna alla struttura).
Il Servizio, in linea con quanto raccomandato dalla Regione, prevede, per alunni con DSAp, una stretta collaborazione operativa tra famiglia, scuola, regione e servizi sanitari
“pur nella specificità dei rispettivi ruoli”. Questo prevalentemente
allo scopo di aumentare il livello di inclusione scolastica e prevenire
la dispersione, assicurando, così, un corretto intervento in ambito
scolastico.
Successivamente alla valutazione sarà cura della famiglia comunicare l’esito della valutazione al pediatra
o al collega inviante, i quali, per i pazienti diagnosticati, potranno
fare riferimento all’équipe che ha effettuato il percorso diagnostico.
Qualora si ravvisi la necessità o su richiesta esplicita di genitori
e/o insegnanti (e comunque sempre con il consenso genitoriale) si prevede di prendere contatti con i docenti al fine di pianificare e programmare le modalità operative per una migliore didattica per il/ la bambino/a valutato/a.
Si prevedono controlli periodici per l’aggiornamento del profilo di funzionamento:
- al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di 3 anni dal precedente;
- ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli
strumenti didattici e valutativi su segnalazione della scuola alla
famiglia o su iniziativa della famiglia; - qualora vi sia una necessità clinica per aggiornare e rivedere l’eventuale piano di intervento di potenziamento e abilitazione;
Al termine della valutazione vengono fornite indicazioni di trattamento
per il potenziamento del profilo di funzionamento emerso. Si sottolinea
che la scelta del trattamento è basata su dati di comprovata efficacia
clinica.